...non si trovi anche dalle parti vostre, in qualche bel negozio di specialità alimentari? sto parlando della roveja (o rubiglio, o corbello), un antichissimo e quasi scomparso legume, praticamente un pisello selvatico. è abbastanza diffuso soltanto in valnerina, che fra legumi, salumi, tartufi, formaggi e paesaggi naturali è una sorta di commovente paese della cuccagna. almeno una volta nella vita (specie a giugno) val la pena farsi il viaggio.. :-) detto questo, la roveja di Cascia (presidio slow food) si trova sia intera, sotto forma di piselli secchi multicolore, sia in farina. ne ho comprata un sacchetto qualche mese fa ad una fiera, ma già la conoscevo, solo che la prima volta ne ho comprata una più economica e senza presidio. differenze sostanziali poche, anche se quella più costosa m'è parsa più fine nella grana e leggermente più saporita: quanto basta per preferirla. certo, 4 euro per 250grammi sono tantissimi... vedremo! cosa si può fare con questa farina? qualsiasi cosa: la polenta (o farecchiata), i biscotti, le focacce: valgono tutte le regole delle altre farine, tenendo conto che in più è priva di glutine. io l'ho usata eseguendo alla lettera la ricetta più tradizionale che c'è: farecchiata con acciughe ed aglio. val la pena assaggiarla: ha un sapore che somiglia un po' alle fave, un po' ai piselli, un po' a chissàche; ha un profumo di erba tagliata e una consistenza cremosa ma per nulla appiccicosa. e poi: non siete curiosi? :-)
FARECCHIATA: POLENTA DI ROVEJA CON LE ACCIUGHE
ingredienti per due curiosi non troppo affamati
100gr di farina di roveja
600ml d'acqua
olio extravergine
1 spicchio d'aglio
6 acciughe sotto sale
una grattugiata di pecorino stagionato
sale grosso
mettere l'acqua in una pentola antiaderente dai bordi alti, aggiungere un po' di sale grosso (non troppo: le acciughe son già saporite) accendere il fuoco e disciogliervi subito la farina, versandola poco a poco e mescolando con una frusta. continuare la cottura facendo bollire a fuoco bassissimo e mescolando spesso per circa un'ora se fate grandi quantità, ma basterà mezz'ora per due-tre porzioni. nel frattempo, aprire e spinare le acciughe, dissalare per una mezz'ora in acqua fredda, soffriggere in olio e.v.o. lo spicchio d'aglio e metà delle acciughe (che si scioglieranno), tenendo da parte le altre per la presentazione. quando la polenta è pronta, bella soda, cremosa e priva di grumi, saltarla in padella con l'intingolo preparato, servire calda con le acciughe rimaste e una lieve spolverata di pecorino. se piace (o se non siete a dieta...) ci sta benissimo una fetta sottile di lardo... :-)
IL GIORNO DOPO: la polenta avanzata, tagliata a fette impanata e fritta o rimessa al forno col pecorino a scaglie, è una roba da urlo!
C'è sempre da imparare ,il bello del mio mestiere .Non conosco questo legume.
RispondiEliminasicché ti sei affarecchiata il legume eh... non l'ho mai assaggiato, l'avevo solo visto proprio a norcia dopo una visita a castelluccio, una settimana prima della neve, durante il ponte dell'8dicembre. bellissima la piana anche col suo vento secco invernale. un amico viaggiatore dice che assomiglia al serengeti. af
RispondiEliminabeh ha un sapore particolare, leggermente amarognolo, ma davvero interessante. non l'ho mai mangiato in semi interi: sempre in farina... la trovo più comoda (e poi mi dimentico sempre di mettere ammollo i legumi secchi per cucinarli il giorno dopo! che zucca...) :P
RispondiEliminasì sì sì sono curiosissimaa!! di mangiarla sia fresca con quell'acciughina lì arrotolata sia il giorno dopo a fette!!! mo come la trovo qui sto legume???
RispondiEliminaCiao, ho visto che abbiamo delle cose in comune...allora per prima cosa la tovaglia di questa ricetta, le stupende scarpette rosse e ....marito, fratello, cognata architetto come te! Noooo sei anche una canonista!!!!!
RispondiEliminaA presto
@gallina: ehehehh chissà, magari proveniamo dallo stesso pollaio!? :D
RispondiEliminacanonista per puro caso: ho fatto testaOcroce per scegliere :P
....eh scusa, ti sei fatta due risate per le scarpette che non sono scarpette...stavo giusto guardando la tua prima foto e ...ho visto le pere ...sai sono molto brava a fare figuracce.
RispondiEliminaSpero non ti sia offesa.
Ciao grazie dei consigli.Posso inserirti tra i blog da me consigliati?
RispondiElimina@gallina: non capisco di cosa mi sarei dovuta offendere..! sono un po' tarda... :D
RispondiEliminaah aspetta: le scarpette sarebbero le pere?? ok ora ho capito! ma... nessunissima offesa, ci mancherebbe x così poco! :-)
@andrea: con piacere! ricambio chef!
Ciao,grazie di essere passata da me!Bellissima anche l'Umbria, ci sono stata varie volte,e devo dire che mi piace molto,c'è una bella atmosfera,città molto belle e si mangia davvero bene!complimenti per il tuo blog!
RispondiEliminamai sentito...
RispondiEliminahttp://dolcienonsolo.myblog.it/
Ciao, dove hai quella farina dove la posso reperire?
RispondiEliminaciao. ho letto la tua ricetta sulla cotognata. puoi chiarirmi meglio la parte in cui dici di rivoltare ogni 2 giorni la cotognata? significa che la ribalti sulla garza? grazie
RispondiElimina@gianmaria: la farina si trova in negozi di specialità alimentari, o di prodotti biologici/per celiachi/ecc... altrimenti si può provare a contattare qualcuno dei produttori per farsela spedire. dovresti trovare qualche nome cercando con google.. :-)
RispondiElimina@oscar: praticamente ogni 2 giorni tolgo la garza, ribalto la cotognata (che sarà quasi solida) sopra un foglio nuovo di alluminio, tolgo l'alluminio vecchio e rimetto il tutto nel vassoio, coperto ancora di garza. serve per far asciugare bene entrambi i lati del mattonellone... spero di essere riuscita a spiegarmi, ma è più facile a farsi che a dirsi! :-)
Oibò!
RispondiEliminaPiù ti leggo e più mi dico che ho fatto bene a metterti tra i miei blog preferiti.
Anche se rosico, rosico, rosico da morire!!!!
Le tue foto.... sempre più belle!
Le tue ricette.... che dire.... fame!
senti..... ma non è che ti serve un apprendista?
miagolo poco, sporco nella cassettina, non lascio briciole fuori dalla ciotolina..... dormo sullo zerbino!!!
Nasinasi (chetivoglionoconosceredavverooooo)
@miciapallina: guarda, ti adotterei volentieri (meow) solo che nel mio piccolo bilocale ci staremmo proprio stretti... e a casa di mamma ci sono 3 gattoni già padroni del territorio! come si fa? adozione a distanza :-)
RispondiEliminanon conoscevo sai? grazie per l'informazione!! poi io amo le polente!!!
RispondiEliminaniente da fare, le umbre hanno una marcia in piu';)
RispondiElimina:D ciao a presto
si ora mi è tutto chiaro! grazie ancora.in effetti mi sembra un buon modo per farla asciugare,
RispondiEliminagrazie, sabato prossimo cerco questa roveja! ciao
RispondiEliminaquante cose si imparano!! Segnata la roveja... sguinzaglio il ricercatore!
RispondiEliminaBuonaserata!
:)
sandra
E' proprio vero che non si finisce di imparare! Carino il tuo blog, ci si rivede presto :-)
RispondiEliminaCiaoo,
Aiuolik
Ciao!
RispondiEliminaNon conoscevo proprio questo legume!
Questa ricetta la voglio assolutamente provare!
Ale
grazie a tutti x i vostri interventi. sì è davvero divertente provare a cucinare qualcosa di nuovo, ogni tanto! si rischia di fare o un disastro o una bella scoperta, ma ne vale sempre la pena :-)
RispondiEliminail bello dei blog! bellissime scoperte…
RispondiEliminagrazie mille