
tutto è cominciato domenica scorsa, quando ho raccolto un bustone di portulaca nell'orto dei nonni. è un'erba (in verità sembra una pianta grassa...) che cresce spontanea dove trova sufficienti acqua e sole, e l'orto effettivamente è il suo habitat ideale ;-) noi in dialetto la chiamiamo "procacchia", o "porcacchia", ha un gusto asprigno e fresco, l'ho scoperta da poco grazie a paolo (che mi ha detto il nome dialettale) e grazie a mia nonna (che me l'ha indicata: lei la raccoglie per le galline! SACRILEGIO!).

poi ho comprato delle seppie, ed ho pensato di unire l'uno e l'altro. mi ha sempre affascinato il tema della cottura in vaso: ho letto varie ricette, quasi tutte ispirate all'albanella di molluschi e crostacei dello chef mauro uliassi. non sono sicura di aver adottato un procedimento corretto per questa ricetta: ho fatto un mix fra varie informazioni che avevo ed ho ottenuto un certo risultato. secondo me buono :-D fatto sta che, a quanto ho capito, l'importante è cercare di mantenere una temperatura bassa e costante (quindi col forno) e godere del contenuto del vasetto prima col naso, poi con la bocca. provate: è facile! in ogni caso, chiunque sia in grado di darmi/darci dei consigli su questo tipo di cottura è il benvenuto :-))

ALBANELLA DI SEPPIE COTTE A BASSA TEMPERATURA CON "PESTO" DI PORTULACA
ingredienti per ogni vaso
120 gr di seppie grandi tagliate a strisce spesse*
un bel mazzo di portulaca pulita
mezzo spicchio d'aglio (o anche meno) privato del germoglio centrale
un cucchiaio colmo di pinoli
sale
olio extravergine
pepe nero da macinare
*per la stagionalità e la sostenibilità ambientale del pesce, consultate la colonna centrale di questo blog
accendere il forno a 65°, con dentro una teglia alta piena d'acqua, quanto basta per coprire le albanelle. pestare la portulaca nel mortaio coi pinoli, l'aglio e l'olio in giusta quantità. unire le seppie, mescolare, aggiustare di sale, disporre nei vasi e chiudere: il pesto deve essere abbastanza da avvolgere abbondantemente le seppie. porre i vasi in forno, a bagnomaria, e cuocere per 3 ore mantenendo la temperatura di 65° (tre ore sono tante, ma le seppie erano molto grosse). estrarre dal forno, dopo 3 minuti aprire con attenzione, annusare ;-) macinare del pepe nero e servire.

poi ho comprato delle seppie, ed ho pensato di unire l'uno e l'altro. mi ha sempre affascinato il tema della cottura in vaso: ho letto varie ricette, quasi tutte ispirate all'albanella di molluschi e crostacei dello chef mauro uliassi. non sono sicura di aver adottato un procedimento corretto per questa ricetta: ho fatto un mix fra varie informazioni che avevo ed ho ottenuto un certo risultato. secondo me buono :-D fatto sta che, a quanto ho capito, l'importante è cercare di mantenere una temperatura bassa e costante (quindi col forno) e godere del contenuto del vasetto prima col naso, poi con la bocca. provate: è facile! in ogni caso, chiunque sia in grado di darmi/darci dei consigli su questo tipo di cottura è il benvenuto :-))

ALBANELLA DI SEPPIE COTTE A BASSA TEMPERATURA CON "PESTO" DI PORTULACA
ingredienti per ogni vaso
120 gr di seppie grandi tagliate a strisce spesse*
un bel mazzo di portulaca pulita
mezzo spicchio d'aglio (o anche meno) privato del germoglio centrale
un cucchiaio colmo di pinoli
sale
olio extravergine
pepe nero da macinare
*per la stagionalità e la sostenibilità ambientale del pesce, consultate la colonna centrale di questo blog
accendere il forno a 65°, con dentro una teglia alta piena d'acqua, quanto basta per coprire le albanelle. pestare la portulaca nel mortaio coi pinoli, l'aglio e l'olio in giusta quantità. unire le seppie, mescolare, aggiustare di sale, disporre nei vasi e chiudere: il pesto deve essere abbastanza da avvolgere abbondantemente le seppie. porre i vasi in forno, a bagnomaria, e cuocere per 3 ore mantenendo la temperatura di 65° (tre ore sono tante, ma le seppie erano molto grosse). estrarre dal forno, dopo 3 minuti aprire con attenzione, annusare ;-) macinare del pepe nero e servire.
Amica mia, sono anni che vedo questa piantina nell'orto e da ignorante non l'ho mai raccolta ne mai mi sono informata in merito!
RispondiEliminaGrazie per avermi insegnato, ancora, una cosa nuova!!!
Buonissima giornata.
hai capito che bella ricettina hai preparato...
RispondiEliminaNon è la prima volta che leggo di questo tipo di cottura nei vasetti.
RispondiEliminaMi incuriosisce assai
Venire nel tuo blog è come fare un corso sulle piante spontanee commestibili! Grazie Salsa! Bellissima idea quella della cottura in vaso, non l'ho mai sperimentata, ma sono certa che le seppie avranno avuto un profumo intenso e delizioso!
RispondiEliminaUn bacio grande e buona giornata!
Mai provato nel vaso, ma tu guarda!!! Sei un fenomeno!!
RispondiEliminaAnche io avevo letto che era commestibile, ma non mi sono mai lanciata nell'assaggio. Voglio provarla anche io! Salsina ha colpito ancora!!!!!
RispondiEliminanon ho mica capito sai quale è quest'erba spontanea.. ora mi stampo il post e lo faccio vedere agli "ortisti" di famiglia! :) e la cottura in vaso delle seppie è SUPER! ti dico, il massimo che ho provato è la cottura dei fagioli cannellini nel fiasco e devo dire che il sapore è fantastico. proverò anche questa variante!!.. :)
RispondiEliminaSAlsinabella!
RispondiEliminaMa tu te le sogni la notte o che?
Sei un vulcano, un fenomeno, un.... vabbè, agiugici quello che preferisci, tanto c'è!
Ma il tempo, per respirare, dove lo trovi?
nasinasiinsonnoliti
Posso incoronarti mio guru spirituale? No perchè questa cosa è fenomenale...devo assolutamente provare questo metodo di cottura. un mix fra il vapore e il cartoccio...e poi per le seppie deve essere grandiosa
RispondiEliminaUn bacione tesoro
Fra
Comunqe mi stupisco sempre del fatto che viaggiamo sulla stessa lunghezza d'onda, infatti ieri ho preparato i totani con pesto di cipollina ...certo, non sono come questa meraviglia ma spesso prepariamo cose simili...
RispondiEliminaA presto cara,
Nadia - Alte Forchette -
La portulaca abbonda anche nel mio giardino..non sapevo nulla riguardo, però.....
RispondiEliminaGrazie per la dritta e le bellissime ricette,anche i sablè al sale nero non sono niente male, un bacione, Elga
La trovo ottima la cottura nel vaso. Avevo fatto il tonno di coniglio e il tonno di pollo..ma ho usato una tecnica un pò diversa, ma il risultato è stato ottimo...non l'ho ancora pubblicata nel blog....corro ai ripari...
RispondiEliminaMa spiegami un po', ma l'orto dei tuoi nonni è un fanta-orto-megagalattico all'avanguardia! E anche tu con le tue ricette non sei proprio di questo mondo, sei GALATTICA. Non ho parole.
RispondiEliminaUn bacione, Alex
Ciao tesoro!! che bella questa ricetta!! meraviglia e non dico così per dire, mi piace veramente molto. Allora per me ne fai una decina di barattolini..per le mie sposine (che li usiamo come cadeau de mariage :P) un diciamo....5.000 può andare bene per iniziare! :-)
RispondiEliminacosì impari a postare queste ricette meravigliose!!
Buon pomeriggio cara!
Silvia
non capisco perchè dovrebbe essere un sacrilegio raccoglierla per le galline....però di alla tua nonnina che qui nel pollaio non è arrivata!
RispondiEliminaurka, adesso mi toccherà ammettere con mio padre che la sua portulachia dell'orto è commestibile :-/
RispondiEliminaCiao salsadisapa, ma lo sai che anche da me c'è questa portulaca e non l'ho mai raccolta perchè non sapevo cos'era? Grazie della info!
RispondiElimina..e poi per la cottura al forno dei barattoli WOW!!!!
Ma lo sai che Mauro Uliassi è della mia zona come pure Lo chef Moreno Cedroni?
Grandi ehhhhh :))))
Baci
bellissima questa ricetta e non sapevo che quello fosse il nome corretto, io la conoscevo come "porcellana" figurati...
RispondiEliminaMaite
Questa si' che e' uan ricetta intrigante!!! Provero' al piu' presto!
RispondiEliminaSara, che dire, mi lasci senza parole. Il mio dubbio infame è: ma non c'è il rischio che i vasetti si rompano? Sono di vetro, no? Per il resto nemmeno io riesco a esserti utile, ho anche spulciato l'enciclopedia della gastronomia che non dice una fava a riguardo. Cmq mi sa che siamo rimaste in poche audaci a utilizzare ancora il forno con queste temperature... Complimenti ai nonni per l'orto!
RispondiEliminaquesta tua ricetta mi incuriosisce molto!!! pensa che nelle campagne a nel mio giardino questa pianta è sempre presente ed io, da buona ignorante l'ho sempre eliminata!!!
RispondiEliminaanche la cottura in vaso è da provare!!!
ps
nel nostro dialetto viene chiamata
" precchiacchia" e non è proprio una bella parolina ;)
Ri-vedere quest'erba mi ha riportata indietro nel tempo: alla mia infanzia e precisamente, qaundo il mio nonno paterno, gran buongustaio, coltivava pianticelle minuscole di quest'erba nei vasi, per poi poterla raccogliere ancora tenera e comporre fresche insalate arricchite con i cetrioli. Io all'epoca mi ritraevo ad ogni suo invito di assaggio e, solo qualche anno fa sono riuscita ad avvicianrmi alla portulaca dal sapore inconfondibile.
RispondiEliminaHo sentito parlare anche io di questo tipo di cottura, ma non ho ancora avuto modo di cimentarmi.
Il pesto deve essere eccezionale
Ciao
Oh mamma, prima mi stupisco per la pianta cotta poi la cottura nel vaso, l'ho letto due volte....mi piace, mi spaventa un po' la cottura per tre ore ma immagino sia valsa la pena. Complimentissimi mi e' davvero piaciuta. Ciao :)
RispondiEliminaMA CHE CHI LO AVREBBE MAI IMMAGINATO! CONOSCO BENE LA PIANTA, CHE SPLENDIDO CONNUBIO HAI SAPUTO FARE SUPER COMPLIMENTI! BUONA GIORNATA
RispondiEliminanon conoscevo affatto questa cottura, salsina, se non ci fossi tuuuuu!!!!!
RispondiEliminaDevo far vedere la foto al marito (l'ideale sarebbe al nonno...) forse loro conoscono questa erbetta sconosciuta!! :)))
ciao a tutti gente! sì sì, se avete i nonni a portata di mano, di sicuro vi sapranno dare le giuste indicazioni su questa piantina :-)
RispondiElimina@maricler: tranquilla, i vasi non si rompono. pensa che quando facciamo i pomodori a casa li facciamo bollire per ore ed ore ;-) mi raccomando però, la temperatura in questo caso dev'essere bassa :) ciao!
Portulaca, questa sconosciuta...e secondo me anche i miei nonni non la conoscono/evano... Indagherò con l'ultimo rimasto :)
RispondiEliminaCiaooo,
Aiuolik
Anch'io non l'ho mai raccolta anche se mia zia la usava anche nell'insalata...bravissima è dir poco...sei una fonte inesaurubile..
RispondiEliminami hai fatto venire in mente che spesso mamma cucinava la portulaca saltata in padella ed era molto buona!
RispondiEliminaUn bacio!
Sapa, ne parlavo proprio la settimana scorsa con un'amica sul forum della Cucina italiana. Lei ha fatto un'albanella di molluschi e, alla mia domanda sul procedimento, ha risposto:
RispondiElimina"Nel fondo del contenitore : profumi freschi : origano, lemon grass, cipollina, basilico etc.. porro e cipolla tritati, 1 aglio, 1 ciliegino, poi 5/6 vongole ( ben lavate e passate col sale) , telline 7/8 , 1/2 seppia circa tagliata sottilissima, 2 scampi sgusciati, 1 mazzancolla sgusciata e se vi ispira altro... poi olio buono, sale e pepe; si chiude ermeticamente e nella pentola sul fuoco a bagno maria ( coperchio chiuso) almeno 20 min ( senno' le vongole non si aprono) e quando le aprite ...il profumo è fantastico."
qualcosa di buonissimo :*
RispondiEliminala portulaca è una piantozzola che oltre l'orto arricchisce i giardini rocciosi, costa poco ed è decorativa, oltre al fatto che si propaga alla velocità della luce :D
:*
cla
Annusare? ma se non faccio altro... ideona!!!
RispondiEliminaAvevo sentito parlare di questa erbetta ma non l'ho mai provata, non so neanche se a Milano riuscirei a trovarla. La cottura in vaso poi anche quella mai sentito niente...quindi grazie tesorino per la dritta...se sento qualcosa in merito ti faccio sapere...bacioni
RispondiEliminaQuest'erba non l'ho mai sentita nominare! Mi incuriosisce parecchio.
RispondiEliminaSei un vulcano di idee originali! Bacio Laura
ciao a tutti! come vanno le ricerche della portulaca? o porcacchia? o procacchia? o porcellana? .-D
RispondiEliminaCiao Salsetta!! Eh, eh mi hai fatto ridere quando ho letto portalauca... ho prima pensato boh ... che sara' poi ho visto la foto sotto e ho detto "ma questa e' la porcacchia" :D :D ah, ah, eh si mio padre la chiama cosi' e solo il nome mi fa morire dalle risate... a lui piace moltissimo e la mangia in insalata.... cresce spontanea, come dici tu.... Passero' questa tua ricetta, che trovo molto originale, a mia madre, le fara' di sicuro piacere :)
RispondiEliminaUn abbraccio,
Daniela
Finalmente un'erbetta che conosco ma che per trovarla bisogna che vada nei campi iu' in calabria...interessante la cottura nei vasi da provare!!! ciao,ciao;)
RispondiEliminaQuanto mi piace il tuo blog...contiene tante ricette interessanti!
RispondiEliminaQuesta erba, da me la chiamano "porcellana" ed il suo uso più classico è in una semplice insalatina...ottima e fresca!
Appena ne ho un bel pò a disposizione vorrei provare ad utilizzarla anche così...sicuramente l'unione di questi due sapori è eccellente!
Un abbraccio
Ago :-D
Bella ricetta mi piace anche il tipo di cottura io ho fatto il prosciutto cotto e poi adoro le erbe selvatiche usate in cucina... rivoglio la casa in campagna sigh!!!!
RispondiEliminaCiao, mi ha postato il tuo link Panettona perchè ho chiesto a lei un consiglio per cucinare in vaso un riso cotto in vaso molto buono, con molte erbe profumate (timo, basilico...)che ho mangiato per accompagnare del salmone.
RispondiEliminaSai dirmi qualcosa sui tempi di cottura ecc ecc....?
grazie di cuore
ostinatamente
ciao, benvenuto! riso cotto nel vaso? sinceramente questa mi è nuova... sembra molto interessante! sui tempi di cottura del riso potrei fare qualche elucubrazione. innanzitutto i tempi di cottura dipendono dalla temperatura a cui si cuoce il riso: sai nulla su questo? inoltre bisognerebbe capire quanto liquido c'è nel vaso: il riso credo che dovrebbe rimanere asciutto senza scuocere, giusto? il che significa che, siccome l'acqua dal vaso non può evaporare, deve esserci tanto liquido quanto il riso ne possa assorbire. farò una ricerca su questo: mi interessa molto! poi ti faccio sapere :-)
RispondiEliminaGrazie, se scopri qualcosa di interessante fammi sapere!
RispondiElimina