
prendo in prestito dal latino questa frase (tutto ciò che fa venir l'acquolina in bocca) per parlare del "dolce tipico" di una specie di "mensa" (posso spingermi fino ad "osteria" va') che frequento spesso, quando semplicemente voglio sfamarmi senza cucinare né pretendere grandi esperienze gastronomiche. il locale si trova ad assisi: fumoso e chiassoso (ma anche no se ci vai sul presto), dentro la fa da padrone un grosso camino acceso con tronchi che bruciano uno dopo l'altro ad alimentare la brace su cui cuociono la carne e il formaggio, nonché ad infittire la cenere entro cui cuociono le patate e le cipolle. la prenotazione non è consentita: vai, ti siedi e mangi. in compagnia di chi capita: una volta eravamo in otto, a capotavola c'era ancora un coperto, arriva un ometto da solo e dove lo piazzano? con noi. buonasera piacere buon appetito, e via, come niente fosse. le tovaglie non sono stirate: poco male, tanto non starebbero stese comunque su quei tavolacci fatti di tronchi grossolanamente tagliati. si mangia in modo accettabile, anzi, per quel prezzo direi pure che si mangia bene, ma guai a ordinare il vino della casa: neanche un fegato bionico lo filtrerebbe. le carni sono gustose, le verdure idem, la torta al testo è sempre fresca, i primi sono dignitosi. i dolci pure: fra di essi c'è una specie di budino di pane (oddio... budino: diciamo un dolce sodo e umido, ma non abbastanza da esser definito budino) chiamato semplicemente "dolce tipico", perché pare che la ex ex ex cuoca anni anni e anni fa lo faceva con una sua ricetta che poi è rimasta in dote al ristoran... ehm, alla mensa. la suddetta cuoca non lo battezzò, così viene chiamato dolce tipico e chi s'è visto s'è visto. quando vado a cena (a sfamarmi) lassù lo prendo sempre: dentro c'è il pane, la cannella, il latte, la pera, la mela, l'uvetta, i pinoli: vattelappesca come lo fanno, ma ho voluto provarci lo stesso., non m'è parsa chissà che impresa. il risultato? molto simile all'originale, ma il loro è più basso: io col fornetto piccolo ho dovuto riempire lo stampo fino all'orlo. è morbido, umido, leggero. lo sto mangiano a colazione la mattina da 3 giorni... se ci penso ho già l'acquolina in bocca.
ps: girando per blog ho scovato questa ricetta di arietta molto simile alla mia: alla prossima provo le sue dosi :)
DOLCE DI PANE, LATTE E FRUTTA
ingredienti per uno stampo a ciambella da 22 cm
200 gr di pane cotto a legna secco grattugiato
130 gr di zucchero di canna + un cucchiaio
1 cucchiaio di miele
2 uova codice 0
1 mela
1 pera
mezzo limone
una manciata di uvetta da ammollare nel rum
una manciata di mandorle tostate (non avevo i pinoli)
250 ml di latte intero
60 gr di burro
un pizzico di sale
cannella in polvere
altro pangrattato e burro per ungere lo stampo
tagliare la frutta a dadini ed irrorare di succo di limone. aggiungere un cucchiaio di zucchero e tenere da parte. lasciar ammorbidire il burro a temperatura ambiente quindi mescolarlo bene allo zucchero. unire il miele e le uova, quindi il pangrattato e il latte, alternandoli un po' alla volta. aggiungere il sale, la cannella, l'uvetta ammollata per 10 minuti nel rum, i pinoli (o le mandorle a fettine), mescolare e unire infine la frutta. ungere di burro e cospargere di pangrattato lo stampo, cuocere a bagnomaria a 180° per circa 30 minuti. l'acqua del bagnomaria dovrà essere già bollente e dovrà arrivare al livello superiore dell'impasto. sformare dallo stampo quando freddo.
molto invitante questa torta! Non ho mai provato con il pane, deve essere speciale!
RispondiEliminaun meraviglioso pudding con la frutta fresca!!! delizioso :)
RispondiEliminaQueste torte più passano i giorni e più diventano buone. E poi vanno consumate rigorosamente fredde. Io le adoro.
RispondiEliminaStavo per scriverti "dai un'occhiata alla torta di pane di Arietta..." poi ho letto l'ultima frase! :-P
RispondiEliminaLa descrizione dell'osteria/mensa di Assisi mi ha fatto pensare ad una certa locanda di nome " Il puledro Impennato" di tolkeniana memoria... dimmi se sbaglio
baci
OT: cara, ho visto Lopriore e assistito a una lezione del foodpairing. Devo ringraziarti perché i tuoi post mi hanno introdotta al loro mondo, anche se non ero preparata alla poesia di Lopriore (non hai idea di quanto mi sia piaciuto!!!). Alla Certosa il prima possibile ;)
RispondiElimina@maricler: dovrebbe riaprire in marzo (d'inverno son chiusi): io ci sarò di sicuro. ogni volta è un'emozione. grazie!
RispondiEliminache buono e semplice questo dolce della tradizione!
RispondiEliminasembra dal sapore molto rustico...da provare sicuramente!!!
e curioso come l'hai scoperto!
bacioni
Saruz! il famoso "locale" dove assolutamente mi devi portare :D insieme alla Iso..
RispondiEliminaQuesto dolcino lo conosco abbastanza bene anche se forse nelle dosi è un po' diverso. Effettivamente credo che sia un dolce abbastanza tipico.. quindi tutti i torti la cuoca non ce li aveva.. e poi perché sprecare la fantasia per i nomi quando una cuoca la può sprecare manualmente ahahah
Ma sai curiosità delle curiosità, una mia cara amica americana un giorno mi ha preparato un bread pudding molto simile a questo?
chissà se qualche "umbro" ha esportato il "dolce tipico" negli states! :D
.. hai fatto venire l'acquolina in bocca anche a me.. :P
Avevo segnato già quello di arietta, adesso anche questo:P
RispondiEliminaLeggendo la descrizione del locale, mi hai fatto venire in mente che tempo fa ho pranzato in uno simile, magari qualche volta ve lo racconto:)
Buon we:)
ciao. Help me!
RispondiEliminachiamo all'appello tutte le mie amiche cuoche e spero di non dimenticarne nessuna.
l'invito è rivolto a tutte quelle che in cucina sono più brave di me ... e credo di essere già nella giusta dimora... c'è qualcosa che merita di essere scoperto....ingredienti, quantità, modalità, consigli utili per non sbagliare ... ma prima della festa della donna anche Pupottina deve avere la possibilità di riuscire a farne uno simile... ma anche più buono se possibile di quello che ha già mangiato...
ha già cercato ma non esiste ancora la ricetta in rete...
per scoprire di cosa si tratta e di cosa ho bisogno, vieni da me a leggere il mio post delle 12 ....
nel frattempo, buon weekend...
p.s. conto su di te per un ottimo risultato
;-)
Non puoi immaginare che ricordi suscita in me undolcettocosi fatto con il pane..ne faceva uno simile la mamma di un mio compagno di studi all'università, ce lo preparava come merenda .... che bei tempi!!! ho fatto copia e incolla della tua ricetta devo assolutamente provarla!
RispondiEliminaGrazie !
un baciotto
Pippi
Questa la voglio proprio provare... Sono i dolci che mia mamma adora, decisamente il suo genere. Ti copio la ricetta così sarà contenta!
RispondiEliminaÈ sempre un piacere leggerti.
Buona giornata!
OH MIRABILIA!
RispondiEliminaFacit tanta tanta salivam !!
Che bellezza..aspetta che prendo anche l'alkermes.
ciao
in effetti sembra molto simile :-) anche come umidità!interessante anche l'uso della pera e delle mandorle! i tuoi racconti, poi, arricchiscono sempre la ricetta di una nota in più...che non sarei mai in grado di eguagliare ;-) bacioni!
RispondiEliminadai dai che ti piace quella mensa pazzoide...io adoro i posti così!
RispondiEliminapraticamente una torta di pane...slurpsssss buona!
p.s. giovedì ho pubblicato il post sulla guida ww..grazie ancora per la segnalazione
troppo buoni i dolci di pane!Quello cotto a legna poi...
RispondiEliminabacioni!
Che bellino questo post...è sempre piacevole leggerti! Un abbraccio :-)
RispondiEliminaMi piace l'atmosfera di questa mensa..in Italia scarseggia il sedersi a tavola con chi capita, fatto ancora troppo intimo il nutrirsi per noi...però qui è da apprezzare, come il non dare il nome a questo dolce, anche se il tuo mi piace molto! Baci
RispondiEliminache buono!Per favore mi mandi con e-mail il nome della taverna assisana grazie buona domenica
RispondiEliminaSe volevi farmi venire l'acquolina in boccca ci sei riuscita perfettamente, non solo per il dolce, ma anche per l'atmosfera surreal-mangereccia dell'osteria ...
RispondiEliminache buon dolce...
RispondiEliminaun buon dolce, che in piu fa usare il pane che resta!
RispondiEliminaPane, mele e uvetta: nulla di più buono!Faccio un dolce simile, ma a strati. L'idea del pudding mi alletta .. e non poco.
RispondiEliminaCiao
Alex
ma sai che (oltre a cucinare) scrivi in un modo delizioso?
RispondiEliminaPost divertentissimo e goloso.. :)
Se capito ad Assisi ti chiederò l'indirizzo perché mi hai proprio incuriosita...e questo dolce (budino o no) ha un aspetto molto invitante.
RispondiEliminaCiaooo,
Aiuolik
Adoro questo dolce..lo finirei tutto da sola!mmm..Bravissima!
RispondiEliminanonho mai preparato un dolce con il pane :-( e questo dev'essere davvero molto buono!!!
RispondiEliminaps
grazie per avermi aspettato in questo periodo un po' così ... bacio!!!!
ciao! sono mooooolto tentata da questo dolce dai profumi di casa e di camino in una sera d'inverno, ma nel tuo procedimento non leggo cosa bisogna farne dei 200 gr di pane!!! mi sono persa qualcosa durante la lettura??? grazie ;)
RispondiElimina-silvietta: oddio rileggendo la ricetta mi sono accorta che era poco chiara in effetti! ora l'ho corretta :-) comunque, cosa fare del pane c'era scritto qui:
RispondiElimina"unire il miele e le uova, quindi il pangrattato e il latte, alternandoli un po' alla volta" solo che l'ho chiamato "pangrattato", confondendolo forse col pangrattato che elencavo a fine ricetta e che serviva solo per rendere la teglia antiaderente :D spero ora sia tutto chiaro, comunque se ti serve aiuto ricontattami! :-)
grazie grazie grazie!!! se fossi stata più intraprendente in effetti lo avrei potuto capire da sola... ;)
RispondiEliminacmq lasciati dire che il tuo blog mi piace da matti!!! nei colori (il rosso è il mio colore preferitoin assoluto!) e nei modi sempre azzeccati di mettere la Q nei tuoi post...
baci
ma grazie di cuore silvietta (faccina che arrossisce)!
RispondiElimina:-)))))))))))