l'idea è partita dal blog "ma che ti sei mangiato": l'invito era quello di provare una delle sei ricette di cjalsons (ovvero delle specie di agnolotti variamente ripieni) tipiche del friuli, una regione che amo moltissimo, tanto che senza esitazione ho aderito. lo scopo è quello di far conoscere la cucina di questa terra a più persone possibile, infatti devo dire che nonostante le numerose scorribande che in passato ho fatto da quelle parti, neanch'io conoscevo i cjalsons. fra le varie ricette ho scelto il cjalson krofin di timau che mi ha incuriosito molto per essere fortemente sbilanciato verso il dolce pur essendo (almeno credo!) una ricetta salata. ma qui non bisogna perdere la bussola: in antichità i sapori dolce e salato erano molto meno nettamente distinti di quanto non lo siano adesso, ed erano fortemente tendenti all'agrodolce. spesso andiamo a cercare sapori "esotici" in terre lontane, invece a volte vale la pena semplicemente tornare indietro di qualche secolo o scavare fra le ricette regionali per recuperare sapori tanto perduti da sembrare nuovi. le modifiche che ho apportato alla ricetta originale sono:
1) anziché fare tanti cjalsons ne ho fatto uno solo gigante a testa
2) ho diminuito un po' il burro: in umbria non ci siamo abituati!
3) ho sostituito la ricotta affumicata (che ho cercato invano ovunque) con il treccione affumicato
4) ho diminuito un po' lo zucchero e l'uvetta solo per avvicinare la ricetta ai gusti moderni
5) ho omesso gli ulteriori zucchero e cannella indicati per il condimento
5) ho omesso gli ulteriori zucchero e cannella indicati per il condimento
ah, ho anche diminuito la cannella del ripieno, ma quello della ricetta credo fosse un errore perché 20 gr di cannella sono praticamente il contenuto di un'intera confezione!
ho impiegato circa un'ora per fare tutto, neanche poi molto, e ne è valsa davvero la pena: spero di avervi incuriositi a provare, per me è stata un'esperienza veramente interessante ;-)
CJALSONS KROFIN DI TIMAU RIVEDUTI E CORRETTI
ingredienti per 4 cjalsons giganti
per la pasta:
250 gr di farina 0
acqua tiepida
sale qb
per il ripieno
300 gr di patate
1 cipolla media
30 gr di burro
3-4 generose spruzzate di cannella in polvere
80 gr di uvetta sultanina
60 gr di zucchero
sale e pepe qb
un pizzico di menta secca
250 gr di farina 0
acqua tiepida
sale qb
per il ripieno
300 gr di patate
1 cipolla media
30 gr di burro
3-4 generose spruzzate di cannella in polvere
80 gr di uvetta sultanina
60 gr di zucchero
sale e pepe qb
un pizzico di menta secca
poca buccia di limone grattugiata
per il condimento
60 gr burro
100 gr treccione affumicato
100 gr treccione affumicato
preparate la pasta amalgamando la farina con acqua e sale, quindi lasciatela riposare per circa 20 minuti.
per fare il ripieno lessate le patate, passatele al setaccio e impastatele con la cipolla, che avrete fatto precedentemente appassire nel burro, con la cannella in polvere, l’uvetta, lo zucchero, la menta e la buccia di limone grattugiata ed aggiungete sale e pepe. frullate cercando di rompere almeno metà dell'uvetta. tirate la pasta sottile con il mattarello, ritagliate 8 grossi dischi e ponete il ripieno all'interno di 4 di essi livellando bene. chiudete bene coi dischi rimanenti premendo sui bordi.
adagiate i cjalsòns in acqua bollente salata in una pentola larga e bassa; appena vengono a galla raccoglieteli con un mestolo forato schiacciato e largo, poneteli sui piatti ed infine conditeli con burro e treccione fusi insieme a bagnomaria fino a far filare il formaggio.
adagiate i cjalsòns in acqua bollente salata in una pentola larga e bassa; appena vengono a galla raccoglieteli con un mestolo forato schiacciato e largo, poneteli sui piatti ed infine conditeli con burro e treccione fusi insieme a bagnomaria fino a far filare il formaggio.
Brava e Grazie !
RispondiEliminaSulla quantità di cannella, credo di aver io sbagliato a scrivere anche se da noi (noi perchè per 25 anni ho vissuto in Friuli) la cannella è di casa. Mia madre condisce gli gnocchi solo con cannella e zucchero. E ieri con la "famiglia romana" si parlava appunto della mania nordica della cannella :)
troppo interessante mi sà che ci provo ;-)
RispondiEliminaCiao Saretta
Innanzitutto non li avevo mai, dicasi mai, sentiti nominare.
RispondiEliminaSecondo, tutto cio' che ' mischia il salto al dolce mi piace da impazzire.
Ultimo, ho della ricotta stagionata in casa e quindi, seppur con modifica dovuta a cause di forza maggiore, li voglio proprio provare...ah, e mi piace moltissimo la super-monoporzione!
Ma che brava sei stata Sara!Inutile dire che questa tua rivisitazione di attira di brutto!!!Io potrei usare del formaggio di capra affumicato che ho in casa...mmmm
RispondiEliminagrazie a tutti :)
RispondiElimina-rossella: sono contenta che ti piaccia! sì la cannella effettivamente dà un sapore molto nordico, ma la bottiglietta della cannamela è 25 grammi: metterceli praticamente tutti mi è sembrato vagamente eccessivo :D grazie per avermi dato la possibilità di scoprire questo piatto!
grazie a tutti, saretta vai col capra affumicato! :)
Li ho mangiati l'inverno scorso....buoni!!! in effetti non sono molto conosciuti fuori dal territorio...
RispondiEliminaquando mi trovo in Friuli, specie in Carnia non esito a mangiarli. Grande l'idea dell'unico "raviolone"!!!
Hai proprio ragione! Un tempo il confine dolce-salato era molto meno netto; carne, frutta, spezie erano cotte insieme d'abitudine e il miele padroneggiava in molte ricette salate. Sarà per questo che amo le ricette antiche?
RispondiEliminaMi piace l'idea del raviolo gigante!
Anch'io partecipo a questa iniziativa!!!! Complimenti la ricetta è venuta benissimo!!!!
RispondiEliminaMa che bello il maxi cjalson!!!Ieri mi sono cimentata anche io e appena ho 5 minuti devo fare il post...Come dici tu è una bella esperienza...
RispondiEliminaUn bacione
Il ripieno ha un che di rinascimentale, di mediceo, non so, mi ricorda vagamente la salsa dolce forte con cui si accompagnava la selvaggina... fantasticissimi!
RispondiEliminaecco io non conosco il friuli ma i cialzon li avevi visti da qualche parte e addirittura m'ero segnata la ricetta... per cui mi sa che li devo fare :-)
RispondiEliminasarà sto venticello fresco (pure troppo per i miei gusti) che tira dalle nostre parti ma abbiamo fatto un discorso analogo! ho iniziato oggi una rubrica di ricette regionali, e ho cominciato con cose delle parti piu' tue che mie, ma ti dirò, pensavo giusto che il friuli era qualcosa che mi spiazzava perchè non sapevo cosa provare...quindi quando sarà il momento mi affiderò a te :) ti abbraccio
RispondiEliminaSono in ritardissimo per la mia ricetta... sto già pensando alle modifiche
RispondiElimina:-)))))
bell'idea il raviolo unico! e interessante la ricetta!
RispondiEliminasììì, mi hai incuriosita tantissimo, mi piace pure l'idea della porzione gigante (e il tuo "almeno credo!" tra parentesi)... mi sa che li provo a fare al mio argentino mezzo furlan!
RispondiEliminagrazie!!
vaniglia
Wow, sembrano buonissimi e golosissimi! Sto scoprendo il tuo blog, mi piace. A presto, Giorgia
RispondiEliminaMi piace la versione "raviolone"!!Smack!
RispondiEliminaChe dire... è sempre un piacere conoscere nuovi piatti e tradizioni!
RispondiEliminaGran bell'idea l'unico raviolo!
Un abbraccio
oh mamma, che fame!
RispondiEliminabuoniiii!Sono le 23.20 e non mi puoi far venire questa fame!!!Non pèosso cenare 2 volte!!!
RispondiEliminaCiao tesorino. Questo piatto mi ricorda molto un piatto che si preparava in Puglia nel periodo di Pasqua. Un raviolone gigante ripieno di ricotta condita con zucchero e cannella. Si faceva lessare e si condiva con della salsa un po acidula. Straordinario come questi cjalsons...
RispondiEliminaUn grande abbraccio
Anna
Bellissima questa ricetta ed anche questa ispirazione orientale: del resto la pasta, ripiena e no, prima dell'avvento della pummarola, ovvero attorno alla metà del 1800, si condiva proprio con cannella, uvetta, pinoli, come gli arabi avevano insegnato durante l'occupazione in terra di Sicilia. :)
RispondiEliminaMamma mia ma che bel piatto davvero interessante, però di sicuro non mi verà... mi piace viaggiare e sperimentare i piatti tipici delle tradizioni.. uniche e chissà quanti ricordi quante persone le avranno tramandate di generazione in generazione... davvero interessante.. bacio
RispondiEliminaciao a tutti :)
RispondiElimina-qb: i tuoi approfondimenti storici sono musica per le mie orecchie (ehm... occhi!)
Ricetta meravigliosa con abbinamenti interessanti dolce salato profumato assolutamente da provare. Grazie.
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